Diario di un traduttore
[Pensieri, riflessioni, ossessioni e sogni di un giocatore alle prese con la lingua inglese]

Questo blog si è trasferito su diariotraduttore.com!!

venerdì 24 marzo 2006

Distrazione

Sono un po' di giorni che non scrivo, ma non a causa del G.I.T. (che fa registrare vari progressi, sia nel sito che nei work in progress), ma a causa di fatti molto personali che mi stanno aprendo gli occhi su determinate vicende di qualche anno fa. Si tratta di pensieri molto personali che non confiderò su questo diario pubblico, ma che mi stanno distraendo dalla solita vita di tutti i giorni (il che in fondo non dovrebbe essere negativo di per sé, se non fosse che...).
Questo weekend mi unirò ai miei amici in un'immersione in Liguria, cercando di isolarmi in quel mondo blu silenzioso dove i problemi cessano del tutto di esistere, e ogni pensiero si rivolge solamente alla perfezione del paesaggio e delle sensazioni. E' ciò di cui ora sento il bisogno più che mai.

martedì 7 marzo 2006

Storia di un sito

Cosa c'è che non va? Questa domanda me la sono fatta più volte negli scorsi anni guardando il sito del Game Italian Translation, un sito che riusciva a comunicare il suo scopo, ma che ugualmente si presentava pesante e ingombrante alla vista e alla navigazione in virtù del suo codice HTML poco ottimizzato e della sua grafica grossolana. In verità, il vecchio sito era figlio di un lavoro sbrigativo e veloce che risale addirittura a prima del 17 gennaio 2003 (data di nascita del gruppo e di pubblicazione del nostro primo sito). A quei tempi di web-design ne sapevo poco, e sicuramente non immaginavo che le sue sorti sarebbero state tanto durature nel tempo: sostanzialmente era un sito amatoriale come se ne vedono tanti, un sito abbozzato con (tenetevi forte) Microsoft Frontpage... ebbene sì, ho questo scheletro nel mio armadio.
Non appena iniziai a capire che il G.I.T. meritava qualcosa di meglio, studiai una prima alternativa, che fosse almeno più leggibile. I tratti amatoriali erano comunque ancora innegabilmente dominanti, ma questa nuova formula permetteva comunque di avere visibile tutto ciò che ci serviva: menu, news, schede di traduzione. Gli orpelli inutili erano ancora tanti (sondaggi, guestbook), retaggi di un web-design ancora molto semplicistico. La svolta fu che qui iniziai a usare sempre meno Frontpage, per rivolgermi ad altri editor meno invasivi.

La seconda versione del sito

La prima svolta arrivò il 16 novembre 2003, quando quel blu forte che campeggiava da mesi in home page venne sostituito da un azzurro meno forte, affiancato da un nero e un bianco dominanti un po' ovunque, per differenziarne lo stile, prima troppo uniforme. Questa nuova scelta cromatica fu accompagnata da varie rivoluzioni (sebbene lo schema avesse ancora come base quell'HTML fatto con Frontpage) atte a poter gestire un maggior numero di link nel menu di navigazione: era infatti chiaro che col tempo il numero di traduzioni sarebbe cresciuto, e quel menu grosso di prima era poco adatto a questo scopo. Ma non solo: anche altri particolari futili (come il sondaggio) ci avrebbero presto lasciato per far spazio ai progetti.
La domanda però restava: cosa c'è che non va?

La terza versione del sito

Ciò che già allora iniziavo a vedere era che col numero di pagine in aumento (ogni traduzione portava con sé tre pagine nuove) richiedeva una manutenzione del codice eccessiva: solo per inserire il link a una scheda di traduzione si doveva aggiornare tutto il sito, pagina per pagina. Quando le pagine erano 30 non era un problema, ma quando raggiungemmo le quasi 90, verso la fine, era un problema di cui tenere davvero conto. Qualcosa non andava e non si poteva continuare così, ci voleva una svolta decisiva.
Ed ecco arrivare la momentanea crisi dello scorso autunno, dove ho avuto tempo per pensare a un nuovo design, completamente ridisegnato da zero senza quella base di Frontpage di cui ormai non riuscivo più a liberarmi.
Il nuovo sito avrebbe dovuto avere qualita' del tutto differenti dai tre predecessori: meno spazio per le news (non siano mica un portale), più spazio per commenti a margine, navigazione facilitata (meno click per raggiungere l'obiettivo), meno pagine per ciascuna traduzione (una invece di tre), grafica più presentabile e meno amatoriale. Questi erano i quattro principi che volevo manterene, e raggiungerli non era facile. Di tentativi, infatti, negli anni ne avevo fatti tanti, tutti scartati per mia generale insoddisfazione. Questo nuovo (ultimo?) tentativo avrebbe dovuto riuscire ora che ne avevo tempo, altrimenti chissà quanto altro tempo ci sarebbe voluto per ottenere qualcosa di degno del suo nome.

La quarta versione del sito

Partendo da quei quattro punti, ne sviluppai altri che volevo cercare di raggiungere: rendere il sito sfogliabile come un opuscolo, dare la possibilità a uno straniero di capire subito chi siamo e cosa facciamo, fornire una ricerca di traduzioni per velocizzare la navigazione, raggruppare il maggior numero di informazioni utili in una finestra che non sforasse troppo dal browser, organizzare un'area privata per lo staff, eliminare pagine che poco si erano rivelate utili (diari di traduzione, vecchie news, link esterni), due loghi (uno grande e uno piccolo) per poterne differenziare l'uso, piene funzionalità con Internet Explorer e Mozilla Firefox e altro ancora.
Il nuovo design si presenta quindi così, con un ridottissimo menu in alto per distinguere le aree principali, con i due loghi, con una barra fissa a sinistra da usare per commenti e note a margine, con font meno ingombranti di prima a favore della quantità di contenuti e altre cose ancora. Per poter spiegare tutto questo mi ci vorrebbero ore, le stesse ore che ho passato a riflettere anche su particolari apparentemente insignificanti, ma che fanno tutti parte di un insieme che mi auguro sia almeno ben riuscito e gradevole alla vista.
Nei giorni a seguire cercherò di descrivere a questo mio diario alcuni particolari disseminati qui e là in quelle pagine. Ora si è fatto tardi...

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