Avviso ai lettori: questa non è un post normale... dopo una giornata così non avrebbe potuto esserla. Mi prenderò quindi varie "licenze poetiche". Cercate di capirmi, e se ce la fate (e avete voglia) leggetene una parte.Avete presente quelle persone che comunque provino ad impegnarsi, non hanno possibilità di non cacciarsi nei guai? Quelle persone che comunque giri la sorte, loro saranno sempre dal lato sbagliato?
Bene, avete il ritratto dei miei compagni di immersione di oggi, tranne il buon O. (non faccio nomi, quindi userò le iniziali) che invece, zitto zitto, si è fatto un'onesta immersione interrotta solo dal caos che oggi ha invaso anche le tranquille (ma poi nemmeno tanto) acque di Framura.
Come novelli Ulisse, la nostra odissea è iniziata davanti a casa di S., un nome che da solo vale un'esistenza che definire "originale" è fare un delitto all'originalita' in quanto tale: dopo una sveglia un po' improponibile (contando l'ora a cui siamo andati a dormire) arriviamo piuttosto puntuali davanti alla casa di questo strano individuo, scoprendo che avremmo anche potuto svegliarci una mezz'ora dopo (e lì mezz'ora poteva essere vitale) causa ritardo dei due biellesi subacquei.
Infine, anche A. e R. (li chiamerò così) arrivano, carichiamo l'improponibile quantità di equipaggiamento sul mezzo di S. e cerchiamo di partire alla volta della Liguria, intenzionati a non fare un'immersione in ore tarde. Ma potevano i nostri eroi riuscire ad arrivare a destinazione per un'ora decente? Suvvia... la domanda è sciocca da porsi, no?
Le pause sono state varie: una pausa per il caffè (indispensabile, questa) con annessa sigaretta, una pausa perché qualcuno si è accorto in viaggio di aver esaurito le batterie del facciale (una maschera che copre tutto il volto e contiene una radio per poter comunicare anche sott'acqua), una pausa subito dopo quella di prima perché ci si rende conto che il carburante sta per esaurisi nella vettura lasciando per strada il nostro quintetto e, infine, una pausa perché a qualcuno scappa ma se ne accorge solo tra un'area di sosta e un'altra (ci si ferma quindi, ovviamente, in corsia d'emergenza). Un gruppo "furbo" avrebbe cercato di ottimizzare le fermate, magari andando al bagno, facendo rifornimento e cercando la batteria in una sosta sola... ma dai... è ovvio che non è il nostro caso. Non avete ancora capito che tipo di personaggi sono i nostri?
Insomma, dopo varie pause, riusciamo ad arrivare, e ci rendiamo conto che forse forse avremmo fatto un po' tardi per riuscire anche ad andare a mangiare in un ristorante dopo l'immersione... dato che queste prima dell'una non saremmo riusciti ad iniziarla (ma non ci eravamo trovati da S. alle 7:30? sì... vabbè). Ma ora non pensiamo a questo, vogliamo solo immergerci.
Scarichiamo quindi tutta l'attrezzatura, prepariamo le nostre cose (separati, qualcuno si prepara vicino al porticciolo da cui partiremo, qualcuno dalla macchina) e ci avviamo alle fredde acque di Framura (fortuna che almeno la temperatura dell'aria è alta, si sta bene in maglietta a manica corta).
Qui vi sembrerà strano, ma l'ingresso in acqua è stato abbastanza normale, senza troppi intoppi (sì, va bene, il nostro R. ha già qualche problema al facciale, senza contare che ha rischiato di mandare in corto la batteria che aveva comprato precedentemente all'autogrill, ma su cose così possiamo soprassedere, tutto sommato). Si parte!
Ma che partenza, però: l'acqua è torbida e fredda al punto giusto... sopportabile, ma ugualmente dopo oltre un'ora passata, mi fa stabilire un nuovo significato della parola "freddo". Ma torniamo all'inizio...
Subito si vede che A. e R. hanno alcuni problemi ai facciali, pare che oggi non gliene vada bene una (solo oggi?): A. risolve presto (intorno ai 10 metri), R. non altrettanto, e continua a lamentare problemi. Con uno sguardo a lui e a S., che come al suo solito sott'acqua si fa i cavoli suoi dimenticandosi che il suo compagno d'immersione è R. (insomma, come da prassi... almeno per lui) cerchiamo di proseguire... finché...
No, ma scusate, pensavate che tutto sarebbe andato per il verso giusto? Sì, beh, in fondo è sin dall'inizio che sto dicendo che qualcosa sarebbe andato male... forse l'avevate già capito! :-)
Bene, in circa 10 secondi, massimo 15, riusciamo a perdere il contatto con R. che (erroneamente) chiudeva il gruppetto dei nostri 5 eroi (chissà perché la tastiera mi stava facendo scrivere "errori" al posto di "eroi"): lo cerchiamo, A. lo chiama tramite la radio, accendiamo le torce per farci vedere... ma nulla. Aspettiamo un minuto e come da regola risaliamo cercando un contatto con R. in superficie. E lì lo ritroviamo e veniamo a sapere che ha comunque corso un rischio non da poco, riuscendo a uscirsene grazie a un bel self-control (qualità comunque che R., sott'acqua, possiede).
28 minuti abbiamo passato sotto il livello del mare... non molto. Lasciamo a riva R. malandato e il buon O. infreddolito e continuiamo. Ad andare avanti siamo io, A. e S..
Qui ve la farò breve, anche perché questa seconda immersione è durata 46 minuti... minuti nei quali io e S. abbiamo perso una volta il contatto con A. rischiando di dover nuovamente risalire annullando anche la seconda immersione (per fortuna ci siamo ritrovati con A. mentre stavamo per farlo), io ho cercato di tenere uniti A. e S. che a volte avevano solo me in mezzo come collegamento, visto che uno cercava di scappare in velocità e l'altro si fermava a fotografare ogni cosa (animata e non).
Comunque sia, ci godiamo questa immersione, patiamo (io soprattutto con la muta semi-stagna) il freddo e usciamo.
Il resto della giornata... beh, non è così stimolante da raccontare, e si è svolta tra la ricerca di un posto dove ci facessero da mangiare alle 3:30 di pomeriggio (un posto l'abbiamo trovato a Sestri Levante) e un ritorno a casa che si è concluso per le 7:30 di sera tra i discorsi deliranti del terzetto composto dai due biellesi e dal (ma poteva non essere in mezzo?) fantomatico S..
Chiudendo la giornata mi viene in mente solo un pensiero: ma con quali altre persone si possono fare immersioni tanto "particolari"? Insomma, capite perché non voglio comunque rinunciare a queste giornate? Gruppi così non si trovano mica facilmente in giro per strada (e qui qualcuno potrebbe dire "e per fortuna").
Io ora vi saluto... sono stanchino e penso di andare a dormire un po' prima del solito (ovvero prima di mezzanotte).
Alla prossima, ragazzi!
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