Diario di un traduttore
[Pensieri, riflessioni, ossessioni e sogni di un giocatore alle prese con la lingua inglese]

Questo blog si è trasferito su diariotraduttore.com!!

mercoledì 26 ottobre 2005

Mini bike riders

Ricordate quanto ho scritto lunedì questo circa le minimoto? Nel caso la risposta sia affermativa (e nel caso ve ne importi effettivamente qualcosa... chi può dirlo), un mio amico ha montato un breve filmato estratto da alcuni giri ripresi con una fotocamera digitale (io sono quello con la tuta scura e la minimoto blu), filmato che prontamente ho deciso di pubblicare anche su questo mio diario per immortalare l'evento.



Per vedere il "movie" completo (leggibile con QuickTime e dal "modico" peso di 10 Mb) potete anche cliccare qui e scaricarlo sul vostro PC.
E dai prossimi giorni... beh, è ora di tornare a parlare di traduzioni dopo le ultime (tante) divagazioni. :-)

Etichette:

martedì 25 ottobre 2005

Videogiochi

Nel nostro bel paese esistono molte riviste che parlano di videogiochi, ma poche sono quelle che hanno tirature di un certo livello: due nomi? The Games Machine e Giochi per il Mio Computer su di tutte! Senza dubbio alcuno.
Lo spunto di questo post nasce da varie discussioni tenutesi su forum in ogni dove (più o meno) sul passaggio di proprietà di TGM da Xenia Edizioni a Future Media, società inglese che possiede molte riviste (italiane e straniere) del settore, tra cui anche GMC! Ebbene, in occasione di questo evento si è letto un po' di tutto in giro per la grande rete: principalmente il soggetto dello scontro è lo stesso di sempre, ovvero la ricerca della rivista migliore, quella non dedicata ai famigerati (a tal proposito ci starebbe bene una taglia "wanted" alla Far-West) casual-gamer, ma quella dedicata agli (tenetevi forti) hardcore-gamer, ovvero quelli che dei videogiochi hanno una conoscenza illimitata. Chissà perché la prima categoria, nonostante nessuno faccia parte (almeno, non sentirete mai nessuno ammetterlo), è così numerosa.
Chiudendo un attimo questa divagazione (che magari approfondirò in futuro) e tornando all'evento di cui sopra, le fazioni sembravano chiare: chi affermava che TGM fosse la migliore mai esistita, chi sosteneva che GMC occupasse il trono reale delle riviste. Ma la ragione, come spesso ho capito nella mia vita, sta nel mezzo...

Videogiochi

Probabilmente (e sottolineo "probabilmente", in fondo è solo la mia opinione) sono entrambe riviste di un certo livello: entrambe cercano di trattare i videogiochi per chi vuole giocare tutto e sapere tutto di ciascun titolo che esce sul mercato. Il che, in fondo, è quello che interessava anche il sottoscritto fino a... fino a quando?
Il cambiamento nel mio modo di affrontare i videogiochi (di cui ho già tanto parlato su questo diario) mi rendo conto che sta iniziando a influenzare anche le mie letture: ho come la sensazione che TGM e GMC non facciano più al caso mio, le leggo quasi più per passare il tempo che per il piacere. Forse sono i giochi che non mi attraggono più così "morbosamente" (sono l'unico a cui non frega niente di F.E.A.R. e Quake IV?), forse non mi importa più di leggere le solite recensioni che leggo da tanti anni.
Sia come sia, dopo aver iniziato con riviste come K e Zeta ed essere poi passato a TGM e GMC, per la prima volta sento la necessità di qualcosa di più: non è che i videogiochi non mi interessano più, ma voglio conoscerne altri lati. Per questo sto iniziando a leggere "Masters of Doom", libro edito da Multiplayer.it, che racconta la storia dell'impero creato dai Due John, Carmack e Romero. E' una sorta di analisi dell'evoluzione del mercato vista dal punto di vista di questi due grandi personaggi.
Altresì, ho scoperto una nuova rivista da poter seguire, una rivista che si pone su un piano molto differente da quelli delle altre: si tratta di Videogiochi, edizione italiana della famosa (all'estero) Edge. Ciò che la differenzia dalle altre è il punto di vista meno incentrato sul singolo titolo con le sue caratteristiche, ma sul mercato e le sue evoluzioni (nonché involuzioni).
Forse è esattamente quel qualcosa che cercavo.

lunedì 24 ottobre 2005

La mia minimoto

Dopo foto di immersioni, rafting, Francia e altre cosucce, torno alla carica con i miei post dei "miei" per mostrare qualche foto di una nuova passione che sto cercando (non senza difficoltà, sia economiche che organizzative) di coltivare.
Premessa: da tempo sono un appassionato di corse con i kart, solitamente da 270cc. Questa passione è però difficile da realizzare su tutti i piani, a causa del notevole costo economico del mantenimento di un kart. Ma il richiamo alle corse non si placava col tempo...
Personalmente ritengo di essere fortunato a condividere questa passione con altri amici (principalmente siamo in tre), passione che stiamo or ora cercando di espandere verso una nuova frontiera per noi: le minimoto! La fortuna risiede nel fatto che stiamo affrontando insieme questa esperienza grazie all'acquisto di due minimoto che stiamo usando per esercitarci in vista di (magari, ma in fondo ci credo poco) qualcosa di più "professionale".
Ieri abbiamo affrontato il primo test su strada (nel parcheggio di un ipermercato di Novara), dopo settimane passate a mettere a punto, regolare, fissare e pulire: di certo queste minimoto non richiedono poca manutenzione, anzi... Tornando al test, finalmente abbiamo potuto testare la potenza dei nostri mezzi in rettilineo e in piega, cercando il limite quando sentivamo di potercela fare. Una sola parola può esprimere i miei sentimenti dopo di ieri: meraviglioso! E siamo anche riusciti ad attirare alcuni "spettatori" che si sono fermati a osservare lo spettacolo! :-)
Peccato però... Eh sì, fin qui sembrava tutto bellissimo, ma la sfortuna non poteva mancare (non lo fa mai) e puntualmente è arrivata: un mio amico ha sbagliato l'impostazione di una curva ed è finito dritto. Risultato: lui si è fatto un po' male (per fortuna giravamo con casco, giubbotto rinforzato e guanti), forcella anteriore piegata, pneumatico anteriore bucato, scocca anteriore semidistrutta e alcuni graffi sulla fiancata destra. La forcella sarà un bel problema da rimettere a posto... sperando che il freno a disco non si sia piegato, altrimenti c'è davvero di che piangere.
Comunque sia andata a finire, è stata una bellissima giornata e siamo riusciti a far dare molto alle nostre minimoto, nonostante le stessimo provando su un asfalto a loro non congeniale. Un'esperienza che ora aspetto solo di replicare in pista il primo weekend che si presenta l'occasione.
Nel frattempo, beccatevi qui alcune foto della mia minimoto (che si è salvata più che degnamente ai test di ieri)! :-)

La mia minimoto 1 La mia minimoto 2

La mia minimoto 3 La mia minimoto 4

Etichette:

sabato 22 ottobre 2005

Le sole 24 ore

Ma perché una giornata è composta da solo 24 ore? Forse perché se fosse di 34 non lavoreremmo solo 8 ore al giorno, ma 18... chissà. Comunque sia, il tempo libero è sempre poco.
Sì, lo so, non è la prima volta che me ne lamento su questo diario (è una costante nei miei pensieri), ma questa volta lo spunto è nato in maniera diversa, tramite una conversazione mattutina su messenger con Bibbo (da ufficio a ufficio).
L'avvio vero e proprio è stato dato dagli impegni personali e da un dubbio di fondo: dove troviamo il tempo per fare tutto ciò? Da qualche parte di sicuro, ma la risposta non la conosco ancora...
Un gran numero di impegni (lavorativi o meno che siano) portano come conseguenza ritardi e rallentamenti tra sé stessi: e il G.I.T. con le sue molteplici attività in corso è una di quelle che paga maggiormente il fio di queste "sole 24 ore". Ma...

Ma in ultima analisi non possiamo giudicarci a vicenda sulla presenza o sul tempo di risposta medio perché non sono un parametro affidabile (prestano il fianco a troppe sbandate sentimentalistiche o a ricatti di vari genere), ma dobbiamo guardare "all'attaccamento" e sostenerci a vicenda. - Daniele "Bibbo" Gaviraghi

Quando Daniele mi ha scritto questa frase in messenger gli ho subito chiesto "posso metterla sul blog?". Davvero, mi ha colpito e anche affondato: è normalissimo che una persona si dedichi a più hobby (in una prima stesura di questo post avevo scritto "passioni") contemporaneamente, e nessuna deve essere sacrificata a favore delle altre.
Io, ad esempio, mi dedico volentieri alle mie uscite tra amici il weekend, non mi negherei un weekend di tanto in tanto al mare per una dolce immersione nel mare salato, non perderei una sola vera (nonché rara) occasione per dedicarmi alla mia passione per le corse (che siano kart o le minimoto a cui sto iniziando adesso ad avvicinarmi).
E il G.I.T.? Come ha giustamente detto (o meglio, scritto) Daniele, non è la quantità di tempo che uno ci dedica a decidere quale è l'apporto: ad ogni modo questa settimana cercherò davvero di rimettermi d'impegno, iniziando dalla release della traduzione di Motocross Madness 2, che ho promesso di rilasciare in settimana a un frequentatore del forum del gruppo. E una promessa è una promessa, impegni o non impegni.
Forse è per questo che di solito evito di farle...

mercoledì 5 ottobre 2005

Darwinia

Ultimamente sono davvero pochi (e rari) i giochi che sanno colpirmi... almeno positivamente! Non ne conosco nemmeno io il motivo, ma tantè: non riesco più a divertirmi con ogni gioco che esce (e qui mi ricollego al mio post "Era un videogiocatore"), così come mi interessa sempre meno conoscere particolari e notizie sui titoli del momento. E' come se tutto si fosse appiattito, come se le emozioni che una volta provavo ogni volta che stava per uscire un nuovo "capolavoro" fossero state cancellate da una lavagna fin troppo logora. Eppure... ciò nonostante...
Eppure qualcosa che mi sappia emozionare come una volta c'è ancora, e tutto sommato ha una forma che non si distacca poi tanto da quel passato: dopo la volta di Sid Meier's Pirates! (remake moderno di una vecchia "creatura") ora è la volta di Darwinia, titolo davvero unico nel suo genere... almeno per i nostri cari tempi moderni!
Darwinia è semplicità, immediatezza, passione e molte altre cose. Quello che sorprende continuamente è come sappia comunicare con estrema facilità il suo messaggio, un messaggio di una parola sola: "divertimento".

Darwinia

Per una volta, niente grafica con effetti ultrarealistici e ipermegagalattici da strabuzzare gli occhi al di fuori delle orbite, bensì un aspetto sobrio e divertente al tempo stesso. Niente gameplay avanzato, con mille strategie differenti, ma comandi semplici ed essenziali a comunicare lo spirito immediato del gioco.
Detto così, Darwinia non sembra niente di che: e invece è proprio questa la sua forza! L'aspetto grafico da' un senso di libertà e di rilassatezza come pochi prima d'ora, e il gameplay sembra proprio disegnato su misura su quei giocatori che non chiedono altro che divagarsi di tanto in tanto col loro PC senza pensare eccessivamente a strategie sopraffine degne di Sun Tzu.
Personalmente c'è una cosa che ho compreso crescendo in questo mondo (intendo quello dei computer e dei videogiochi): c'è il momento per sfidare sé stessi, e c'è il momento per rilassare se' stessi. E non è detto che le cose non possano avanzare di pari passo...
Quegli omini verdi (i Darwiniani) sono davvero quello "che mancava", e forse è anche per questo che io e altri del G.I.T. ci siamo profondamente rammaricati per la mancanza di una traduzione italiana! ;-)

martedì 4 ottobre 2005

Browser war

Oggi, in mezzo a vari pensieri sull'evoluzione "darwiniana" (ehm...) mi è capitato di leggere su un forum un dibattito abbastanza comune, che regolarmente si verifica un po' in ogni dove: browser-war!
La "guerra dei browser" (termine coniato in scia ai vari "console-war" & Co.) è una costante dai tempi di Internet Explorer vs Netscape (ah, che bei tempi), e nel tempo non è andato scemando, ma ha visto semplicemente cambiare il volto degli avversari: questa volta sul ring ci sono al posto dell'ormai quasi defunto Netscape (qualcuno che lo usa ci sarà ancora, per carità...) Opera e il famigerato, nonché adorato, Firefox. L'unica costante è invece il browser Microsoft.
Personalmente la browser-war non ha mai molto coinvolto: ciò che cerco da un browser è proprio poco, anzi... pochissimo! Mi accontento facilmente di una finestra dove visualizzare un sito e basta. Insomma, niente programmi con mille funzionalità, programmi spesso pesanti che mi servirebbero all'1% (ma fa figo avere tutto il resto, anche se non si usa... si sa), niente plugin installati avendone ormai perso il conto, niente cose complicate.
La semplicità prima di tutto...

Firefox vs Internet Explorer

Ciò nonostante sono sempre stato attratto da altre soluzioni, alternative al solito Microsoft: Opera mi ha sempre affascinato, sebbene sopportassi poco quei difetti in visualizzazione grafica (parlo di vecchie versioni, tipo la 5 o la 6). Anche Firefox sembra davvero interessante, anche se ha davvero molti più problemi di sicurezza di quanto non traspaia dalle discussioni sui forum.
Ma Internet Explorer? Anche lui dal punto di vista della sicurezza non scherza mica, così come gli mancano molti orpelli (come la gestione di più finestre suddivise in tab) più o meno utili.
L'interfaccia non è comunque uno dei miei problemi maggiori: sì, è vero, Opera e Firefox sono anche più belli da vedere, così come esistono programmi che servono a rendere più gradevole l'aspetto di Windows in sé stesso, ma me ne sono sempre tenuto lontano perché generalmente queste cose appesantiscono la CPU, cosa di cui non ho davvero bisogno (dato il mio PC).
Insomma, cosa è meglio? Boh, io non ho certo una risposta a questo quesito, sono piuttosto neutrale alla faccenda. Perché ne ho scritto? Boh, mi andava (visto che ne parlano così in tanti). Tutto qui!