Diario di un traduttore
[Pensieri, riflessioni, ossessioni e sogni di un giocatore alle prese con la lingua inglese]

Questo blog si è trasferito su diariotraduttore.com!!

domenica 24 settembre 2006

Il mio elemento

Finalmente oggi sono tornato nel mio elemento più importante... il mare. Un nuovo brevetto PADI (di subacquea) è finalmente in arrivo, un nuovo traguardo da stabilire nella profondità del blu intenso.
Non ho foto da postare questa volta, quindi, caro diario internettiano, questa volta dovrai solo accontentarti di qualche parola rapidamente rapita alla mia stanchezza della giornata e di un'immagine che rappresenta il profilo dell'immersione di oggi.

Altare - Baia di Portofino

A questo punto non mi resta che andare a dormire... tanto più che ormai la palpebra fa difficoltà a restare aperta e la mente non è più tanto sveglia.
Domani è un nuovo giorno... di lavoro, ahimè. Ma presto tornerò nuovamente lì, nel mio elemento naturale dove ogni pensiero viene veicolato attraverso un blu che qui, sulla superficie, non si può vedere.

Etichette:

lunedì 18 settembre 2006

Carta di identità

Ultimamente mi sono ritrovato a cercare di ricordare per quale bizzarro scherzo del destino oggi mi ritrovi a usare un nickname piuttosto "strano" come può appunto essere il mio. In realtà, attualmente non mi dispiacerebbe cambiare il mio "nome internettiano", se non fosse che ormai sono conosciuto così e in fondo mi dispiacerebbe dover abbandonare ciò che ad esso è legato.
Il nickname è difatti come una carta di identità, che ci riconosce quando ci colleghiamo a un forum, o leggiamo qualcosa su internet che non sia un articolo con nome e cognome dell'autore. Cambiare ora il mio significherebbe comunque perdere in parte quell'identità che ormai mi appartiene da svariati anni, e per la precisione da quel fatidico primo anno di università quando, tra una lezione e l'altra, si formò un gruppetto di amici desiderosi di dedicarsi al famigerato (oggi più che mai) gioco di ruolo Advanced Dungeons & Dragons. A quei tempi (sembra che stia parlando di secoli fa, ma comunque si tratta di almeno 7 anni... che non sono pochi) la terza edizione di questo gioco non era nemmeno uscita, e si giocava ancora con la gloriosa, quanto mai dimenticata, seconda edizione.
Essendo il nostro gruppo abbastanza attivo e numeroso, non mancarono iniziative per cercare di dare qualcosa di nostro al gioco, in primis creando alcune classi nostre che esulassero da quelle tradizionali. Nacque così l'ermetica figura del Jocker, personaggio bizzarro e lunatico oltre ogni limite, e il Cavaliere delle Ombre, una sorta di guerriero-mago con poteri oscuri che riguardavano la manipolazione delle ombre stesse (con relative tecniche da assassino). Un miscuglio di poteri (non privi però di lati "oscuri" per controbilanciare... non si deve mai abusare di un potere, soprattutto in AD&D) che inventai io per dare una svolta al mio classico personaggio di sempre, ovvero il Ranger Argon (qualcuno del mio gruppo allora commentò "ma perché chiamare un personaggio con il nome di un gas nobile?"... ma a me semplicemente piaceva).

CavaliereOmbra

Inizialmente, dunque, il mio nickname avrebbe dovuto essere "Argon", ovvero il nome del mio personaggio di AD&D, e non la sua nuova classe. Ma quando dovetti creare una nuova casella e-mail (allora su Yahoo.it) Argon risultava già assegnato, e quindi dovetti cercare un'alternativa. Avendo solo AD&D in testa (fu un primo anno di università molto galeotto) non potei che creare la casella con "CavaliereOmbra" (il nome completo era troppo lungo, quindi lo accorciai per comodità). Da allora, non si sa perché, iniziai ad usare questo nome anche in altre cose, e pian piano (prima ancora che me ne accorgessi) scoprii di aver scelto il mio nickname internettiano.
Ad oggi non mi dispiace firmarmi anche "Marco/Cav" (anche se in forma più riservata), ovvero un misto tra il mio nome (la mia vera identità) e il mio nickname, perché comunque è parte di me. Non so però se anche sul G.I.T. deciderò mai di cambiare nome... in fondo io lì sono sempre apparso come CavaliereOmbra.
E' come se fosse parte della mia carta di identità, ormai, per quanto "strano" possa apparire.

venerdì 15 settembre 2006

Otto amici, una pista, una passione!

Era un po' che non tornavo a correre, parecchio tempo che non affrontavo una sfida in pista insieme ad amici vari. Ciò di cui sto parlando non è una corsa campestre, ma una corsa di kart, organizzata il 30 Luglio scorso non senza problemi di vario tipo (leggasi trovare abbastanza persone disponibili tutte una stessa data, cosa non facile come si penserebbe). Ma alla fine si è riusciti a organizzarsi e la gara ha avuto luogo; e, dato anche quanto avevo già fatto a ottobre dello scorso anno (qui trovate maggiori informazioni), non potevo esimermi dal postarne un filmato che mostra alcune delle nostre "follie", seppur arrivi su questo blog con quasi due mesi di ritardo.

Otto amici, una pista, una passione!

Il link incriminato è questo. In caso voleste scaricarlo, sappiate che occupa la bellezza di 26.7 Mb, ma sappiate anche che ne vale davvero la pena (se vi piaciono i kart).
Gli amici sono otto, la pista è una, la passione pure. Una passione che non scema nel tempo, ma anzi, si accresce. Ora l'unica cosa che mi chiedo a proposito è: a quando la prossima corsa?

P.S. Se vi chiedete chi sono nel filmato, ho la maglietta arancione e il casco nero! :-)

Etichette:

giovedì 14 settembre 2006

Soluzioni e motori

Del nuovo sito del Game Italian Translation ho già parlato nei mesi scorsi: è stato un lavoro davvero completo, che ha visto un rifacimento totale della nostra interfaccia web, basato su esigenze nuove che si erano venute a comporre nel corso degli anni. Ma non voglio tornare sull'argomento; voglio semplicemente approfondire il discorso sul G.I.T. Engine, il primo motore dinamico che il nostro sito abbia visto.
Inizialmente il G.I.T. Engine doveva essere una soluzione di gestione rapida di singoli problemi, come l'immagine dinamica nella pagina dell'elenco delle traduzioni: un semplice script che doveva gestire un singolo "use case". Ma da lì è partito un insieme di problemi, di richieste che andavano gestite in maniera dinamica e per cui un singolo script non poteva più essere adatto.
In breve, nacque il concetto di G.I.T. Engine, un insieme di regole e di script, che interagiscono tra loro per fornire servizi differenti come la gestione dinamica di:

  • ricerca traduzioni, con descrizione sul tipo e sullo stato
  • ricerca vecchie notizie
  • RSS per le notizie
  • screenshots casuali delle traduzioni amatoriali
  • pagina riservata allo staff
  • popup varie
Tutto questo si è venuto a formare non a causa di un progetto iniziale ben definito e pianificato (come invece è accaduto per il resto del sito), ma semplicemente si è allineato man mano che nascevano le singole esigenze, quei singoli problemi che sarebbe stato bello risolvere in maniera del tutto autonoma e completa al tempo stesso.
Il motivo per cui ne ho voluto parlare qui, sul mio angolino personale di web, è perché il G.I.T. Engine è invisibile al visitatore casuale del nostro sito, e quindi molti potrebbero non accorgersi quel che c'è lì sotto, pur facendone uso come nel caso della ricerca.
In quest'ottica si capisce inoltre il vero motivo per cui è nato questo motore: il nostro precedente sito era infatti costruito per sembrare un sito di comunicazione di informazioni, con tante news e tante pagine disseminate per tutto l'FTP. Ma in fondo la maggior parte dei nostri visitatori non viene sul sito per cercare informazioni, quanto per cercare traduzioni. Il minor numero di news, di pagine, la miglior organizzazione e infine il G.I.T. Engine rientrano tutti in un'ottica di favorire e coadiuvare la navigazione di questo tipo di utenti, pur lasciando (nei trafiletti a fianco pagina) tutte le informazioni che potrebbero interessare a chi volesse approfondire le sue conoscenze sul gruppo.
L'Engine non è più però solo parte di questa nuova logica, ma ne è proprio diventato il cuore. Per questo è ora divenuto così importante!

Etichette:

martedì 12 settembre 2006

Un mondo virtuale

Si sa, la vita è un continuo sali e scendi! E' un po' come giocare in borsa: ci sono i periodi in cui le azioni salgono, e quello in cui le azioni scendono. Lo stesso vale per gli hobby, per le passioni: c'è il momento in cui ci si riesce a dedicare ad essi (vuoi perché il lavoro lascia più libertà, vuoi perché così capita e basta), e il momento in cui tutto questo viene accantonato. Quante volte mi è capitato tutto ciò con il G.I.T.? Ormai non conto nemmeno più le volte. Ma no, questa volta non è di traduzioni che voglio parlare, ma proprio di videogiochi.
Qualche mese fa ho passato una leggera "crisi da giocatore", quella crisi che per alcuni significa abbandonare il mondo dei giochi per crescere definitivamente (o almeno così si è portati a pensare, ovvero che i videogiochi siano una cosa da bambini... anche se ormai, dati anche i temi trattati, è difficile oggigiorno definirli tali), una crisi dalla quale sento ormai di essermi definitivamente ripreso, e anzi, addirittura cresciuto.
Prima concepivo un solo modo per legare il divertimento spensierato ai videogiochi, ovvero il PC. Questo è stato infatti l'unico mezzo che ho adottato per anni, e lo sarebbe stato ancora per molto se solo l'ultimo passaggio generazionale non avesse richiesto tanti cambiamenti di hardware (leggasi "soldi"). Ma, ripensandoci oggi con più oggettività, questo cambio è stato quanto mai provvidenziale: avevo bisogno di qualcosa di nuovo, senza neppure saperlo. Ero invero tanto abituato a considerare solo il PC come piattaforma di gioco che non mi interessavo nemmeno alle altre realtà che mi circondavano, ovvero le console. Ignoravo, pur conoscendolo (contraddizione in termini), che esistevano altri mondi che avrebbero saputo rinnovare il mio interesse, e ridarmi quella gioia che ormai mancava da molto tempo.

Un mondo virtuale 1

E' così, in breve, che sono approdato alle console, prima scoprendo la PlayStation Portable (di cui ho già parlato qui qualche mese addietro), che di suo mi ha portato due innovazioni in una: i giochi console (alcuni davvero molto distanti dalla concezione PC) e la portabilità, il poter giocare ovunque e anche in poco tempo, il tutto senza perdere di vista il fine dell'atto del "videogiocare", ovvero il semplice divertimento. Per uno come me che non aveva manco mai concepito di potersi avvicinare alle console portatili (che mi sembravano quasi cose da ragazzini) è stata una rivoluzione non indifferente. I suoi protagonisti? Su tutti Metal Gear Ac!d, SOCOM: Fireteam Bravo e LocoRoco, tre giochi davvero geniali e ben concepiti.
Dopo la PSP è stato il turno di un altro sconvolgimento del mio "mondo dei videogiochi", la PlayStation 2 (ebbene sì, sono un po' "sonaro", eh eh...), la mia prima console fissa. Da Killzone a Metal Gear Solid 3: Snake Eater, da God of War a Resident Evil 4, questa console mi ha fatto capire che la old-gen per uno come me ha ancora tanto da offrire (e poi c'è Okami in arrivo). L'avvicinamento al famigerato pad non è stato immediato, soprattutto per gli FPS, genere che conoscevo tanto bene su PC, ma che mai avevo provato a giocare senza il mio amato supporto di mouse e tastiera. All'inizio mi sembrava tutto poco pratico e immediato, al punto quasi da tornare da dove ero venuto (e poi quella bassa risoluzione... quasi mi disturbava la vista da tanto che ero abituato a giocare guardando un monitor ad alta definizione), ma col tempo e un po' di pratica ho superato le prime incertezze e mi sono fatto trasportare in questo secondo nuovo mondo.

Un mondo virtuale 2

Finito qui? No, le emozioni sono continuate ancora, così come le sorprese: è infatti arrivato il turno del DS Lite. Ebbene sì, anche Nintendo! E che Nintendo! All'inizio temevo quasi che la PSP sarebbe finita nel dimenticatoio grazie a questo piccolo splendore di console, con il suo schermo tattile che dava una nuova dimensione al gameplay, con i suoi due schermi brillanti e i suoi giochi unici (Advance Wars: Dual Strike, Another Code: Two Memories e Animal Crossing: Wild World su tutti).
In realtà le cose sono andate meglio di come sperassi: nessuna console è stata abbandonata, nessun euro è stato speso male, e riesco a dedicare quel mio poco tempo libero sia alla PSP, sia alla PS2, sia al DS Lite. Il tutto pur senza dimenticarmi del PC, dove sto apprezzando (meglio tardi che mai) la dinamicità di Fahrenheit, o il carattere di Uplink.
Insomma, quasi un anno fa temevo che la mia passione per i videogiochi si stesse estinguendo senza alcuna possibilità di ritorno, ma non era così: avevo solo bisogno di cambiare, di scoprire cose nuove e allargare i miei orizzonti verso destinazioni ancora ignote e quanto mai affascinanti. Prima che tutto ciò diventi noioso ci vorranno ancora molti anni... ho molto da recuperare, molto da esplorare... un mondo intero e virtuale di videogiochi, con il loro bagaglio di esperienze ed emozioni ad accompagnarli.
Mi si è riaperto un mondo!

Etichette: