Diario di un traduttore
[Pensieri, riflessioni, ossessioni e sogni di un giocatore alle prese con la lingua inglese]

Questo blog si è trasferito su diariotraduttore.com!!

venerdì 29 luglio 2005

Un po' di numeri

Ma quanto è vasto il mondo delle traduzioni amatoriali? Stamattina stavo dando un'occhiata all'enormità del database del neonato Neonemesis V2, e non ho potuto fare a meno di pormi questa domanda. In realtà il fenomeno non è affatto nuovo (tutti i lavori elencati su quel sito sono presenti su internet già da un po'), ma prima d'ora non mi ero mai messo a pensare a quante fossero effettivamente i lavori amatoriali in questo settore.
Ebbene, oggi scopriamo che le traduzioni per PC ammontano a circa 104, mentre se contiamo tutte le traduzioni (PC e console comprese) si giunge a cifre da capogiro come 369! E probabilmente ne mancheranno ancora varie da aggiungere (ogni cifra la potete verificare con i vostri occhi qui).
Se ci si pensa bene sono cifre al di là di ogni ottimistica previsione, che mi fa' pensare che in realtà le traduzioni amatoriali (notoriamente "fluttuanti" e "incostanti" in quanto ad andamento) sono un fenomeno che negli ultimi anni non è andato ad affievolirsi così tanto, anzi, è rimasto sempre nell'interesse della gente.

Un po' di numeri

Di tutto questo, ben 19 sono i lavori condotti dal G.I.T., di cui 14 in completa autonomia, e 5 in collaborazione con altri gruppi come Giochi per il Mio Computer, VGameTT e Spaghetti Thief Project. I "work in progress" sono invece 2, mentre 5 sono i nostri progetti alternativi (ad esempio la guida alla traduzione).
Cifre, queste, che tutto sommato non sono affatto male, e dimostrano le tante attività che il nostro gruppo ha condotto nei sui quasi 3 anni di vita. Ma anche gli altri gruppi non sono da meno, come abbiamo visto sopra.
E il futuro? Dando sempre un'occhiata a Neonemesis V2, si può notare come nella pagina dei "work in progress" siano indicati ben 65 traduzioni in corso!
Insomma, il panorama italiano delle traduzioni amatoriali non sembra affatto essere messo male, e con i suoi alti e bassi riesce a resistere nel tempo grazie alla costanza e all'applicazione di tanti individui (a tal proposito sarebbe bello fare una statistica per sapere quante persone ne siano state coinvolte).
Lunga vita alle traduzioni! :-)

giovedì 28 luglio 2005

Guida alla traduzione: dizionari in linea

Da pochissimo tempo mi è capitata la fortuna di avere a disposizione un nuovo telefonino con una concezione totalmente nuova: si tratta del nuovissimo Palm Treo 650, nuovo modello di punta della tecnologia Palm (il primo vero produttore a introdurre il concetto di palmare moderno) applicata alla telefonia.
I grandi pregi di questo "palmofonino" (termine coniato per indicare la sua doppia natura di palmare/telefonino... anche se probabilmente è già d'uso comune) sono vari, soprattutto a causa dell'enorme quantità di programmi disponibili su internet e della possibilità di scriversene autonomamente (se si conoscono almeno le basi dei linguaggi di programmazione a oggetti).
Tra i vari programmi, ne ho trovati alcuni davvero interessanti ai fini di questo diario, ovvero dei dizionari in linea, grazie ai quali è possibile avere sempre sottomano un comodo aiuto nella traduzione di testi inglesi e non (ce ne sono per tutte le lingue).

Palm Treo 650

Ricordo poi che trattantosi di dizionari (e non traduttori) coprono solo le funzioni di un normalissimo dizionario cartaceo: non elaborano, infatti, nessun testo in maniera automatica, ma si limitano ad aiutare il traduttore di turno a comprendere meglio il significato di qualche termine particolarmente ostico o, semplicemente, sconosciuto. Un ulteriore supporto, quindi, ai dizionari in linea di cui vi avevo già parlato in un mio vecchio post, ma col vantaggio di stare in un taschino ed essere estremamente portatili.
Giusto per fare qualche nome, mi è capitato di provare SlovoEd della Paragon Software Group, che si è rivelato essere sufficientemente completo (anche se magari non ai livelli di un Babylon Translator) e di immediato utilizzo.
Ancora una volta, quindi, la tecnologia può venire incontro al traduttore (sia novello, sia esperto)! Credo che difficilmente disinstallerò questo programmino dal mio "palmofonino". :-)

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mercoledì 27 luglio 2005

Le mie immersioni

Torna l'appuntamento con "le mie immersioni", questa volta però con le foto tratte dall'immersione fatta domenica scorsa 24 luglio (le foto mi sono appena giunte). Il luogo è l'Orrido di Sant'Anna, amena località a nord di Cannobio, poco al di sotto del confine svizzero. Ebbene sì, questa volta niente mare, ma un canyon italiano nella valle Cannobina, completamente incontaminato. Nonostante sia un fiume, la profondità raggiunge i 13 metri, con uno spettacolo unico quando si raggiunge il fondo e si è costretti a fare ricorso a torce elettriche per potersi illuminare il cammino tra rocce, e passare tra banchi di pesci che si aprono al passaggio dei subacquei. Il tutto per giungere, alla fine della gola, proprio sotto alla cascata che vi precipita dentro.
Un'immersione che consiglio davvero di cuore a ogni subacqueo che sia in zona. :-)

Le mie immersioni 1 Le mie immersioni 2

Le mie immersioni 5 Le mie immersioni 6 Le mie immersioni 7

Le mie immersioni 3 Le mie immersioni 4

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martedì 26 luglio 2005

Piccoli Game Italian Translation crescono

Ispirato dai discorsi di ieri, oggi voglio riprendere il "viaggio" intrapreso lo scorso 18 luglio, quando ho cercato di raccogliere e ordinare gli eventi (o meglio, le circostanze) che avevano dato vita al G.I.T.!
Ma come è diventato quel gruppo che conosciamo oggi? Non certo solo da quell'idea (solitaria) originale che aveva avuto quel personaggio di cui parlavo nel mio post precedente, bensì da una combinazione di fattori anche completamente indipendenti tra loro. Sto parlando, se non fosse chiaro (e scommetto che non lo è... sono stato abbastanza "criptico" in effetti) di individui, gli stessi individui che hanno plasmato il gruppo come se fosse stata una statua di morbida cera.
Alla fine del mio post precedente (sempre quello linkato sopra), il nostro protagonista era ancora del tutto solo, a cercare di tradurre al meglio delle sue possibilità quel fantastico gioco che rispondeva al nome di Clive Barker's Undying. Non era però totalmente isolato, in quanto aveva già costruito un primo tentativo di sito dove comunicare anche agli altri il suo lavoro. Un sito amatoriale di quel tipo è però molto difficilmente raggiungibile, dato che nessuno lo conosce. Occorreva quindi far conoscere il tutto anche all'esterno.
L'idea gli venne quasi subito: da tempo era un lettore di The Games Machine, nota rivista del settore, e così scrisse una e-mail alla redazione annunciando le sue intenzioni. Sinceramente non credeva che qualcuno avrebbe letto (tantomeno risposto) il suo messaggio, ma non vedeva alcun motivo per non tentare.
Con suo massimo stupore, un entusiasmante Stefano Gaburri pubblicò una news sulla home page del neonato TGMOnline, a cui seguì una segnalazione sulla rivista del mese successivo: davvero molto più di quanto si era aspettato quel ragazzo.

Cappella Sistina

Ora che il progetto non era più segreto non mancarono interessamenti da altri fan del gioco creato da Clive Barker, alcuni dei quali desiderosi di aiutare e di fornire tutto il loro aiuto alla causa. Fu così che iniziarono ad affluire persone nel gruppo, tra cui due ragazzi che col nostro protagonista avevano condiviso la gestione di un altro sito (Return to Castle Wolfenstein Italia, oggi semi-defunto): Alessandro "Sasha" Crimaldi e Stefano "An4chr0n" Trivellato. A loro si unirono presto anche altri, come Micartu e Doppiapunta (oggi nei Figli di Gaucci Productions), Andrea "Andreafog" Ferraro e Andrea "InSIDiAS" Mantuano (quest'ultimo sempre disponibile in tutto questo tempo).
Insomma, ormai la voce si era sparsa: dopo TGM, anche NGI, Multiplayer.it e il vecchio Nemesis riportarono la notizia.
Questo però fu allo stesso tempo una benedizione (con l'ingresso istantaneo di nuova gente nel gruppo), ma allo stesso tempo un problema organizzativo non indifferente. Il nostro protagonista non era infatti abituato a dover gestire un gruppo di questo tipo; questo, unito al fatto che (causa università lontana da casa) non aveva molto tempo da trascorrere su internet, lo convinse che la cosa migliore era suddividere il lavoro in parti eque per poi riunire il tutto. Sfortunatamente non tutto andò come previsto, ma le basi di un gruppo erano comunque state fondate e (al di là di ogni aspettativa) erano anche piuttosto solide.
Clive Barker's Undying fu tradotto, Deadly Dozen fu incominciato... e tutti gli ingranaggi iniziarono a muoversi come in un complesso macchinario da "tempi moderni". Quel genere di macchinario, per intenderci, che non si può facilmente fermare una volta che è stato avviato.
Cosa successe dopo? Raccontare ogni singolo evento credo mi porterebbe via un anno di vita, e sinceramente avrebbe poco senso (la storia del G.I.T. è comunque scritta nelle tante news immagazzinate sul nostro sito). Alcuni partirono (la vita reale chiede sempre il suo tempo), altri arrivarono con tutto il loro entusiasmo, e così sarà finché il gruppo vivrà.
Ci sono ancora molte cose da raccontare, ma per oggi credo che possa essere sufficente così. Diciamo che questa "saga" del G.I.T. non è ancora finita... una terza puntata dovrà ancora essere scritta, e magari anche una quarta sul futuro (chissà)!

Post collegati: Gli albori del Game Italian Translation

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lunedì 25 luglio 2005

L'uovo di Colombo

Qualcuno, leggendo il mio post del 19 luglio scorso, avrebbe potuto pensare che ero pazzo a scrivere quella citazione (apparentemente) senza senso. Qualcun'altro avrebbe potuto pensare a chissà cos'altro. Fatto sta che oggi, finalmente, è tornato attivo dopo tanto tempo di silenzio, Neonemesis!
Cos'è Neonemesis? Hmm, mi sa che qui qualcuno non ha seguito molto bene il mondo delle traduzioni amatoriali negli ultimi due/tre anni. Bene, vediamo di porvi rimedio...
In principio fu Nemesis... no, così è un po' troppo pomposo. Nemesis era un sito graficamente come molti altri, fondato da un semisconosciuto Dewos. Ciò che lo rese "famoso" (o "famigerato", a seconda dei punti di vista... eh eh) fu il fatto che per primo si propose come portale interamente dedicato al mondo dei giochi in lingua italiana. E quando dico in lingua italiana, intendo proprio le tanto care traduzioni.
Ciò che quindi lo rese unico fu l'idea, non tanto la realizzazione. Ma le idee (queste sì) sono sempre più scarse e quindi questa fece scalpore. Nemesis non diede quindi vita al fenomeno (forse chi ha fatto nascere veramente il fenomeno, almeno in Italia, furono i SadNES cITy), ma fu il primo a parlarne ad ampio spettro. Poco? Ma proprio per niente, come il tanto noto "uovo di Colombo"!
Da lì nacque poi Neonemesis, sito rinato sotto una nuova veste grafica, e da lì la chiusura in seguito a polemiche di vario tipo (qui salto volutamente l'argomento).
Tutto questo fino a oggi, data in cui riapre il primo e unico portale di traduzioni italiane (strano ma vero).

Legacy of Dewos - Neonemesis V2

Chi è quindi Dewos? Purtroppo quando lo conobbi (internettianamente, è ovvio) ancora conoscevo poco il variegato mondo delle traduzioni, e non compresi subito l'importanza del suo lavoro. Col tempo però ho imparato sempre più a riconoscere i grandi meriti e impegni di questo personaggio. E' con questo spirito che ho accolto con piena gioia la sua decisione di riaprire il suo sito, ed è per questo che gli ho voluto fornire tutto il mio aiuto e supporto (ove possibile).
L'opportunità poi in sé è ghiotta oltre ogni immaginazione! Come è infatti oggi il (variegato) mondo delle traduzioni?
Di aggettivi se ne potrebbero trovare molti, ma ora me ne viene in mente uno solo adatto alla circostanza: disperso! Sì, disperso come piccoli gruppi di viandanti nel deserto... Di fatto i vari gruppi fanno tutti la stessa cosa, ovvero coltivare la comune passione per i giochi in italiano. Raramente però parlano tra loro, condividono lavori, idee e progetti, e questo perché i gruppi sono la loro fortuna e sfortuna allo stesso tempo.
Cosa intendo? Semplice: un gruppo permette di affrontare una traduzione in tempi minori, ma automaticamente crea una cerchia ristretta, che comunica sempre più internamente e sempre meno esternamente. L'esatto contrario dei singoli traduttori, che invece cercano di aiutarsi molto di più vicendevolmente, come su Clomax Dominion.
Ecco, perché il nuovo Neonemesis V2 è così importante, perché riunisce sotto un unico nome, sotto un'unica comunità tutti i gruppi attuali. Tutti con uno scopo unico, ovvero far crescere un primo progetto comune.

Si racconta che Pedro Gonzalez de Mendoza offrì un banchetto a Colombo e uno dei commensali invidioso, gli disse che se lui non avesse scoperto quella rotta e quelle isole, un altro lo avrebbe fatto presto o tardi, per cui il suo merito era molto relativo. Colombo rispose prendendo un uovo sodo e invitando i presenti a farlo star diritto sul tavolo. L'uovo fece il giro del tavolo, ma nessuno fu capace di mantenerlo diritto. Allora Colombo lo sbatté con fermezza sul tavolo facendolo restar diritto su una delle sue estremità.

Post collegati: Fenice

mercoledì 20 luglio 2005

La rivoluzione internettiana

Può una tecnologia modificare lo stile di vita delle persone? Credo che la risposta sia talmente ovvia da essere palese per chiunque, ma risponderò ugualmente per chiarezza personale: sì! La dimostrazione è in ogni oggetto che tutti i giorni consideriamo sempre piu' parte della nostra vita.
La "rivoluzione internettiana" (come mi piace definirla) è sicuramente uno dei progressi tecnologici che ha influenzato non poco il nostro modo di vivere. Pensare di poter comunicare in tempo reale con persone da tutto il mondo è qualcosa persino fino agli anni '80 si riteneva fantascienza. Eppure... eppure oggi mi posso permettere di tenere un blog come questo, uno spazio pubblico che chiunque può vedere, ovunque si trovi.
Internet è anche la tecnologia che ha reso possibile la nascita del G.I.T., con le sue mille staccettature che conosciamo oggi. E' anche la tecnologia che, tra le altre cose, da molto lavoro agli informatici (e qui ne so qualcosa, visto che ultimamente ho lavorato quasi solo sullo sviluppo di web application).

La rivoluzione internettiana

Senza le e-mail non potremmo coordinare le nostre traduzioni come vorremmo (lettere e piccioni viaggiatori sono decisamente troppo lenti... e per entrambi non si avrebbe mai la certezza dell'arrivo a destinazione del messaggio). Senza i forum non potremmo dialogare con chi usa i nostri lavori, correggendo e fornendo supporto. Senza il sito web non potremmo comunicare le novità e i progressi, né far scaricare il frutto delle nostre fatiche. Internet è tutto questo: svago e lavoro al tempo stesso.
E il futuro? Ormai sappiamo benissimo anche noi che i progressi tecnologici non sono del tutto prevedibili, e molte sono le sorprese che il tempo ci potrà svelare. Personalmente non so cosa accadrà, o come comunicheremo tra dieci o vent'anni. Al momento so soltanto che entro quelle date avrò le idee molto più chiare sulla programmazione e sulle tecnologie che circondano i relativi linguaggi.
In fondo il fatto di non poter prevedere il futuro ci rende più fantasiosi e aperti a nuove possibilità! Macchina del tempo? No, grazie, preferisco godermi passo passo ogni evoluzione.

martedì 19 luglio 2005

Fenice

Non tutto quel ch'è oro brilla,
né gli erranti sono perduti.
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
e le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
l'ombra sprigionerà una scintilla,
nuova sarà la lama ora rotta,
e re quei ch'è senza corona. - Legacy of Dewos

Da ieri sera questa frase campeggia su moltissimi siti e forum che si occupano di traduzioni (tra cui anche il G.I.T.). Cosa significa? Cos'è che sta per "rinascere dalle ceneri", come sorta di mitologica fenice? E io, cosa c'entro in tutto questo? Chi è Dewos?

lunedì 18 luglio 2005

Gli albori del Game Italian Translation

Oggi mi voglio dedicare, a differenza degli altri giorni, a un po' di storia del G.I.T.! In effetti era un'idea che mi era venuta qualche giorno fa, e che volevo intraprendere per far capire maggiormente chi siamo, e come siamo arrivati sin qui. D'altronde lo scopo per cui avevo creato questo diario era proprio quello di cercare di mostrare quel lato invisibile di un gruppo (variegato) come il nostro. Dividerò però questo appuntamento in due parti: la prima dedicata alla nascita (merita davvero una trattazione a parte), l'altra sulla crescita del gruppo nei quasi 2 anni e mezzo di vita (tanto è passato da quando è nato).
Tutto ebbe inizio in una fredda mattina di gennaio del 2003 (ero indeciso se iniziare con "c'era una volta..."), il 17, per la precisione. Era una di quelle mattine dove non mettere fuori il naso per evitare di congelarselo, e poi la sessione invernale degli esami si avvicinava minacciosamente e (come sempre) il tempo scaseggiava. Una di quelle mattine, insomma, da restare in casa al calduccio!
Studiare tutto il giorno è però qualcosa che il nostro protagonista non sapeva, né ha mai saputo fare. Serviva un po' di svago per staccare la mente. E allora, guardandosi in giro alla ricerca di qualcosa di interessante, posò gli occhi su Clive Barker's Undying (non starò a spiegare perché questo gioco sia così unico... chi l'ha provato saprà).
Così, preso da questo slancio, reinstallò quell'autentico capolavoro e rimise i logori panni di Patrick Galloway per ritornare in quel luogo oscuro e sperduto. Ma al nostro protagonista piace l'italiano: non è che non conosca l'inglese, ma gli piace rilassarsi rifugiandosi nella propria lingua madre. Purtroppo Galloway parlava solo inglese...

Leonardo Da Vinci

Ecco l'idea, sorta di incipit per la narrazione di un nuovo (minuscolo, per carità) capitolo: è possibile tradurre un gioco? Non ne era sicuro, ma ricordò nettamente di aver letto qualcosa di simile su una rivista, qualcosa che parlava di un gruppo che stava traducendo Final Fantasy VII (altro gioco che lui adorava, ecco perché la notizia l'aveva colpito). Dunque era possibile! Ma come?
Presa la decisione, non gli restava altro che procedere: eccolo quindi alle prese con i file del gioco, alla ricerca di qualcosa di sensato, anche solo di un minimo indizio che desse spazio di respiro. Il nostro protagonista non aveva mai fatto nulla di simile, ma questa volta era deciso a provarci... per il frutto del genio di Clive Barker ne valeva la pena.
Non ci volle molto a trovare qualcosa di sensato, stringhe di testo che parevano essere proprio quelle che si vedevano nel gioco! Sul viso del nostro protagonista si stampò un ghigno di felicità e iniziò subito a fare qualche prova. La sensazione (la prima di una lunga serie) di vedere nel gioco le frasi appena elaborate fu unica! Ce l'aveva fatta, in un modo o nell'altro!
La notizia gli fu talmente lieta che decise di condividere questa esperienza con tutti. Aveva già costruito un sito personale, ma non gli piaceva a tal punto che decise di crearne uno ad hoc, che trattasse solo della novella traduzione. Un nome... ci voleva un nome, qualcosa che facesse capire al volo al visitatore appena giunto, di cosa trattasse il sito. Ci voleva qualcosa sensato, non lungo e facile da capire e ricordare. Titolo italiano o inglese? Al nostro ragazzo piace l'italiano, ma un titolo è più d'effetto in inglese, si sa!

Game Italian Translation

Undying Translation? E se un giorno volesse tradurre un altro gioco? Fonderebbe un altro sito (n giochi = n siti)? No, non aveva senso. Meglio un titolo generico, e se poi tutto sarebbe finito lì, tanto meglio. Ma cosa? Un titolo sensato... ad effetto... tre parole sono l'ideale per una sigla, facile da ricordare... ci sono i videogiochi... sono traduzioni... dall'inglese all'italiano...
Italian Videogame Translation? I.V.T.? No, la sigla era persino impronunciabile! Però la strada era quella giusta! Videogame Italian Translation? No, un po' troppo lungo, e poi la sigla ancora non gli piaceva. Game Italian Translation? Hmm, questa possibilità gli sembrò fin da subito interessante: nome non troppo lungo, facile da ricordare e pronunciare e sigla finalmente un po' più sensata. Approvato!
Poco importava che grammaticalmente sarebbe stato più corretto mettere Translation al plurale (visto che le traduzioni avrebbero potute essere più d'una), perché il nome gli piaceva... ma forse nemmeno si accorse di questo particolare, tanto era preso dal momento.
Questo era comunque solo un piccolo passo, un piccolo insignificante inizio. Sì, quel ragazzo pensava che dopo Clive Barker's Undying avrebbe potuto tradurre anche qualcos'altro, ma non pensava a nient'altro che a un piccolo disperso sito in quell'oceano infinito di internet, da dove (magari) qualcuno avrebbe potuto (un giorno) scaricare la sua traduzione e sentire anche lui Patrick Galloway parlare italiano.
Da qui nacque, seppur del tutto inconsapevolmente e involontariamente, il resto.

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domenica 17 luglio 2005

Guida alla traduzione: scompattatori

Ehi, sono un po' di giorni che non mi faccio vivo, eh? In effetti mi sono concesso qualche giorno di completo riposo, al punto tale che quasi non ho toccato PC (tranne che per pochissime cose). Sembra la disintossicazione di un drogato, vero? :-)
Comunque sono di nuovo qui, almeno fino a quando non arriveranno le (tanto) agognate ferie di agosto (due settimane in compagnia di alcuni amici in giro per l'Europa)!
Per tornare al mio blog ho deciso di riprendere l'idea dei post di ampliamento alla mia guida alla traduzione. Dopo avervi parlato dei dizionari in linea (il 30 giugno scorso), questa volta mi voglio occupare degli scompattatori, ovvero quei programmi che permettono di aprire e gestire gli archivi dei videogiochi più conosciuti (facilitando così di molto il lavoro del traduttore).
Nella guida avevo parlato di Dragon UnPACKer, Extractor e MultiEx Commander, tre ottimi prodotti. Ce ne sono però anche altri, che in parte fanno le stesse cose, in parte compensano lacune e mancanze.
Uno è Game Extractor, programma interamente scritto in Java che racchiude al suo interno la gestione di vari tipi di pacchetti. Un altro è Game File Explorer, che offre (oltre alle solite cose) un editor interno per gestione colori (palette), suoni, ecc...

Game Extraction Central

Questi due programmi sono comunque solo degli esempi. Sono infatti tante, ma talmente tante le applicazioni utili in questo senso, che dovrei fare un elenco pressoché infinito. Per fortuna ci sono, però, delle pagine internet che aiutano il buon traduttore a orientarsi in questo senso.
La prima che segnalo oggi appartiene a un sito russo, dove comunque si riesce a capire benissimo il contenuto (almeno quello che serve): la pagina incriminata è questa, e come potrete constatare da voi, è una risorsa che non deve mancare a chi vuole intraprendere questa passione!
Un'altra risorsa su internet è invece Game Extraction Central, gestito da XeNTaX e Watto, autori di MultiEx Commander e Game Extractor (veri punti di riferimento in materia). Qui è possibile trovare guide alla ricerca e gestione di archivi e file, nonché il più aggiornato archivio che esista (attualmente) sulla grande rete. La cosa notevole è che chiunque può partecipare attivamente alla costruzione di questo archivio, segnalando informazioni scoperte su giochi presenti e non. Un vero punto di riferimento da tenere sempre presente!
Con questo credo di aver dato una maggior idea degli strumenti attualmente disponibili così come li conosco adesso. Un giorno, quando ne avrò il coraggio (ma anche il tempo) aggiornerò la guida alla traduzione inserendo anche queste note. ;-)

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martedì 12 luglio 2005

Spontaneità

E' bello vedere certe cose, certe collaborazioni che nascono spontaneamente con l'unico scopo di aiutarsi per raggiungere un traguardo comune: sto parlando di Antonello "Nvidiamen" Tripodina e Massimiliano Rovati, redattore della nota rivista Giochi per il Mio Computer.
No, tranquilli, non ho confuso il sito del G.I.T. col mio blog (non potrei mai), e questa non è la solita news da home page. E' piuttosto una considerazione molto personale che ho maturato dopo aver visto come queste due persone hanno collaborato per portare la traduzione di IL-2 Sturmovik: Forgotten Battles a una nuova versione, più stabile e completa della 1.0! Attualmente il loro lavoro è finito, ma c'è da preparare la release finale, a cui sto già lavorando. Ci sono però ancora un paio di cose a cui devo pensare... compreso l'annuncio sul sito del gruppo (che spero di fare domani). Beh, comunque non manca molto, ormai! :-)

Giochi per il Mio Computer

A parte questa mia parentesi personale (ho divagato stavo pensando a quello che mi resta da fare a proposito), sono davvero rimasto colpito da questa collaborazione, sebbene non sia la prima per noi. Prima di questa c'è infatti stata (sempre con GMC) quella di Thief II: The Metal Age, quindi quella di Delta Force: Black Hawk Down e relativa espansione col VGameTT, e infine è stato il turno di Thief: The Dark Project col vecchio Spaghetti Thief Project.
Personalmente mi è sempre piaciuta l'idea delle collaborazioni, perché significa non limitare questa passione a una cerchia ristretta (il G.I.T. in questo caso), ma espandere il tutto anche verso altre possibilità, verso altre persone che magari sanno fare cose che noi ancora non sappiamo fare (e qui rivolgo anche un pensiero molto personale al doppiaggio, che mi sarebbe sempre piaciuto fare, ma che senza un minimo di esperienza verrebbe decisamente troppo "amatoriale").
Quindi (giusto per dare una conclusione a questo post, che credo sia il più improvvisato e scritto di getto finora)... grazie Anto e grazie Max per tutto quello che avete fatto!

lunedì 11 luglio 2005

L'impresa summa

Oggi, parlando con un amico su MSN (rigorosamente in pausa pranzo, mica durante l'orario di lavoro... ehm...) mi è tornato alla memoria un mio vecchio chiodo fisso, un pensiero che ogni tanto (come le stagioni dell'anno) torna inevitabilmente a fluttuare nei meandri della mia mente. La discussione su messenger era incentrata sulla possibilità di sviluppare un videogioco! Ebbene sì, l'impresa summa... quello che ogni videogiocatore del mondo vorrebbe fare: un proprio videogioco!
L'idea in sé (se espressa col desiderio di fare qualcosa di veramente serio) è molto difficile da realizzare: a fronte infatti di voglia e costanza, nel costruire un software di questo tipo sono necessarie un gran numero di conoscenze tecniche (la vera soglia di esperienza di un programmatore si misura nel saper scrivere un videogioco, più che in mille altri campi), nonché un team affiatato che lavori a tempo pieno su questo progetto e un gran numero di finanziamenti iniziali (senza soldi non si va da nessuna parte). Questo se si vogliono fare le cose seriamente.
Un'impresa non certamente da tutti (a tal proposito colgo l'occasione per fare un grande "in bocca al lupo" a quell'amico per avere successo nella sua impresa)!

RPG Maker

Ma per fortuna ci sono anche mezze misure, modi un po' più semplici per chi non ha tempo e conoscenze avanzate di programmazione: sto parlando di tool come RPG Maker, che ho avuto modo di saggiare un po' di tempo addietro in un mio progetto mai completato. Era un gioco di ruolo in stile Zelda o Final Fantasy (quelli vecchi, però) come interfaccia e grafica, e in stile Signore degli Anelli come ambientazione. L'idea originale era davvero vasta, e avrebbe dovuto dare piena libertà al giocatore di fare e andare dove più desiderava. Un progetto esagerato?
Un po' sì, ma giunsi a completare un buon 40% di quell'idea (forse anche qualcosa in più). Perché non lo finii? Forse avevo puntato un po' troppo in alto, forse non stava venendo come avrei voluto io. C'è anche da dire che la grafica mi stava bloccando non poco (come al solito, ecco ribalzare alla cronaca questo mio sempiterno neo).
Il mio sogno di poter scrivere, un giorno, videogiochi è forse anche alla base (insieme a mille altri motivi, è ovvio) della mia decisione di studiare informatica e di lavorare in qualità di programmatore.
E chissà che un futuro non mi riesca davvero di coronare questo sogno. Per il momento però mi tocca dire no (per riallacciarmi alla discussione su MSN con cui ho aperto questo post), ringraziando per l'offerta. Al momento ciò che mi serve è un lavoro un po' più stabile che mi dia un po' di sicurezze.

domenica 10 luglio 2005

I miei tranquilli weekend di paura

Dopo il post di settimana scorsa contenente una piccola manciata di foto tratte da una mia immersione, torna, per la serie "i miei" (sembra un annuncio televisivo, scritto così... eh eh), l'angolo delle foto un po' più personali. Questa volta il soggetto è diverso, ed è preso direttamente da una discesa in rafting del fiume Sesia (l'altezza, più o meno, è quella del comune di Balmuccia), fatta con alcuni amici un po' di tempo fa.
Le foto sono state scattate da bordo fiume da staff del Monrosa, gruppo che organizza eventi come questo!

I miei tranquilli weekend di paura 1 I miei tranquilli weekend di paura 2

I miei tranquilli weekend di paura 3 I miei tranquilli weekend di paura 4

P.S. Stavo quasi per dimenticarmi una cosa "importantissima" (beh, dipende dai punti di vista), ovvero di festeggiare il primo mese compiuto da questo mio primo blog! Questo spazio è infatti nato (sebbene non ufficialmente, nel senso che non era ancora aperto al pubblico) il 3 dello scorso mese di giugno. Buon compleanno, diario! :-)

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giovedì 7 luglio 2005

Caro diario

Un'altra giornata ha avuto inizio. Non so come mai, ma oggi mi sono reso conto che da quando ho iniziato a lavorare stabilmente dopo l'università, noto molto di più il passare dei giorni. Così adesso quando mi alzo la mattina la prima cosa che mi chiedo è: "che giorno è oggi? giovedì? bene, meno due giorni alla fine della settimana". Questa "malattia" credo sia comune a molti lavoratori (almeno lo è per quasi tutti i miei amici), soprattutto poi quando si fa un lavoro d'ufficio come il mio (ho scelto la strada dell'informatica come programmatore). Ad ogni modo non mi posso lamentare, perché tutto sommato mi piace ciò che faccio e l'ambiente dove mi trovo (leggasi i colleghi e le colleghe).
Ciò nonostante... ciò nonostante non mi dispiace di tanto in tanto fare un salto qui da queste parti, su questo diario versione moderna, e scrivere qualche pensiero, magari addirittura una riflessione (quando proprio esagero... eh eh).

Senso di libertà

E' a questo che stavo pensando adesso, ovvero quanto mi sa rilassare prendermi un po' di spazio (e tempo) per redigere qui una nota, o anche solo inserire un commento facendomi trasportare totalmente dalle mie sensazioni giornaliere (qui rischio di ripetermi in quanto detto nel mio post sui voli pindarici, quindi smetto subito). E' un fantastico senso di libertà!
Forse a un lettore di passaggio sembrerà poca cosa (e magari lo è, nessuno lo nega), ma per me è un piccolo spazio a cui ora come ora non rinuncierei affatto. Certo, non durerà in eterno, e prima o poi (ne sono conscio) anche questo blog finirà nel vastissimo "cimitero dei blog abbandonati", ma questo evento è sicuramente ben lungi dal venire.
Quindi, caro diario, a presto!

martedì 5 luglio 2005

Impegni e priorità

Ma quanto sono lontane le vacanze? So che sembra la solita domanda (che peraltro mi faccio da ottobre dello scorso anno), ma non ho potuto fare a meno di chiedermelo anche stamattina. Sarà che il lavoro preme un po' per via di scadenze in arrivo (in piena estate, evviva), sarà che ieri sera ho cercato di fare un po' il punto sulla situazione dei miei ritardi personali nelle attività del G.I.T.!
Ebbene sì, attualmente sono ufficialmente il più ritardatario del gruppo. Tanto per rendere l'idea, ecco quali sarebbero gli impegni attuali del gruppo (dove si celano anche i miei):

  • Tribes: Vengeance, nella cui traduzione bisogna inserire le correzioni di Turisasà e bisogna completare alcune parti minori (devo anche decidermi ad aggiornare le percentuali sul sito, magari con qualche screenshot nuovo)
  • Star Trek Deep Space 9: The Fallen, per il quale bisogna assolutamente iniziare il beta test e cercare di aggiornare di conseguenza il sito (come sopra)
  • IL-2 Sturmovik: Forgotten Battles, dove io e Antonello "Nvidiamen" Tripodina stiamo cercando di pubblicare una versione corretta e riveduta della traduzione, compatibile tra l'altro con la versione pubblicata da Giochi per il Mio Computer
  • una nuova traduzione (niente nomi, per il momento), che è in fase avanzata e che presto bisognerà annunciare e testare (si tratta di un giochino rilassante, una traduzione alla stregua di Supreme Snowboarding, per intenderci)
  • Emperor: Battle for Dune, dove bisogna iniziare davvero a inserire i sottotitoli nei filmati BIK del gioco
Niente male, vero? Peccato solo non aver più tempo da dedicarvi, anche se questo non annulla niente, al massimo richiede più tempo e pazienza sia da parte vostra che da parte nostra (ahimè). E' chiaro che a questo punto, per quanto riguarda me (è ovvio), dovrò stabilire delle priorità e procedere in ordine: innanzitutto vorrei chiudere la faccenda relativa a IL-2 Sturmovik: Forgotten Battles, in modo da rendere il tutto più stabile, come seconda cosa mi butterò a pesce sul beta test di Star Trek Deep Space 9: The Fallen, quindi potrebbe essere la volta della nuova traduzione (dipende però dallo stato in cui sarà). Per ultimi due restano Emperor: Battle for Dune e Tribes: Vengeance (anche se qui mi piange un po' il cuore, ad essere sincero). In entrambi i casi stiamo parlando di lavori piuttosto lunghi che non si potranno chiudere prima di fine estate (stima già ottimistica).
Ma quando arrivano le vacanze?

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lunedì 4 luglio 2005

Multiplayer.it

Non so perché, ma oggi (duro ritorno alla realtà lavorativa dopo un altro meraviglioso weekend di sole) aprendo il mio PC ho visitato come prima cosa Multiplayer.it! Il fatto è che ormai è diventata un'abitudine, quasi al pari di avere come pagina iniziale del browser Google per ricerche, e-mail e blog. Multiplayer.it è infatti una comunità davvero enorme, secondo me una delle più grandi e sviluppate al momento in Italia, almeno per quanto riguarda i videogiochi. Ma forse non sono esattamente imparziale in questo giudizio...
Ricordo (non interesserà a nessuno, ma io lo scrivo ugualmente) che conobbi questo portale davvero molto tempo fa (si parla di anni) tramite una pubblicità su The Games Machine. Ricordo anche che il mio primo post sul forum fu per chiedere informazioni su una patch di aggiornamento di Gran Prix (non ricordo però se era il 2 o già il 3). Da lì in poi iniziò tutto...
Arrivò Return to Castle Wolfenstein, meraviglioso gioco idSoftware, e iniziai a seguire l'area del forum ad esso dedicato. Dopo breve tempo mi venne proposto di collaborare nella gestione del sito collegato a quel forum (questo): inizialmente partecipai in qualità di newser, ma ben presto ottenni anche il ruolo di vice-webmaster insieme a personaggi unici come Hackboyz, Sasha e An4chr0n (gli ultimi due poi sono stati tra i primi a entrare nel G.I.T., tra l'altro).

Multiplayer.it

Da lì il passo fu breve, e conobbi altri grandi personaggi di questo portale, come Andrea Pucci, Pierpaolo "Quakeman" Greco (che non finirò mai di ringraziare per tutto il suo aiuto), Alessandro "Almor" Mori, Salvatore "Salvo" Cutaia, Daniele Minciaroni (che ogni tanto tartasso per l'FTP del sito), Valentina "Kaory-Makymura" Pieraccini (che ho anche conosciuto personalmente), Paolo "/\/\att" Matrascia, e moltissimi altri ancora...
Ecco perché chiesi di spostare il G.I.T. sulla grande "M", ecco perché oggi modero tre aree del forum, ed ecco perché molto difficilente riuscirei a staccarmene. Tra l'altro è proprio qui che è nato il mio nickname, ma di questo ne parlerò magari un'altra volta. Ora non ho molto tempo e voglia e ho già annoiato anche troppo il mio stesso diario.
Ciao M.it, alla prossima!

venerdì 1 luglio 2005

Cacciatori silenziosi

Ultimamente non ci sono molti giochi che riescono ad attirare la mia attenzione: sarà la scarsità di tempo libero (ormai gioco in media meno di un'ora al giorno), sarà che è tanto tempo che non aggiorno il mio PC (e quindi niente schede video dell'ultima generazione), sarà che un po' sto crescendo (e quindi cambia il mio modo di divertirmi), sarà quel che sarà... ma non sono più tanti come una volta i giochi che voglio davvero giocare fino in fondo. Oltre a questo c'è anche da dire che i miei gusti si differenziano abbastanza dall'andamento del mercato (ho letteralmente divorato Chaser, adoro Joint Operations, mi diverto con Tribes: Vengeance e sto giocando a Close Combat: First to Fight).
Perché tutta questa premessa? Sembrerà strano, ma è per dire che il nuovo titolo a cui mi sto affezionando è Silent Hunter III, simulatore di sottomarini che non sarà un blockbuster in quanto a vendite, ma che trovo davvero unico!

Silent Hunter III

Beh, insomma, per farla breve (una volta tanto), ho iniziato a pensare a una traduzione di questo gioco che, sfortunatamente, non è stato localizzato ufficialmente. Avevo anche iniziato a tradurre i menu del gioco e parte dell'interfaccia quando... quando scopro (grazie a questa discussione sul forum di Multiplayer.it), che una traduzione esiste già. Non si tratta di un lavoro di uno dei gruppi più blasonati (i soliti), ma di un gruppo di fan di questo gioco: sto parlando dei Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici, e nella fattispecie del "Gruppo Torre di Babele" (sì, proprio quella torre che tanto mi sta ispirando su questo blog). Una volta tanto un lavoro in meno!
Naturalmente ai Betasom vanno tutti i miei complimenti, nonché ringraziamenti, per quello che hanno fatto e stanno ancora facendo (giusto in questi giorni dovrebbero rilasciare la traduzione aggiornata alla v1.4 del gioco). Oltretutto, a quanto ho visto, i testi di Silent Hunter III non sono affatto pochi!
E bravi i cacciatori silenziosi italiani! :-)