Diario di un traduttore
[Pensieri, riflessioni, ossessioni e sogni di un giocatore alle prese con la lingua inglese]

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lunedì 30 luglio 2007

UNI EN 15038

Molti ambiti professionali dispongono di norme atte a unificare e standardizzare il concetto di "qualità di un servizio", al fine di attribuire un significato univoco del termine. Fino all'anno scorso, l'unica norma che si proponeva tale compito nel campo della traduzione e dell'interpretariato era la UNI 10574, risalente al 1996, che definiva i requisiti dei servizi e delle attività delle imprese di traduzione e interpretariato.
Nel corso del 2006 si è deciso di rimettervi mano e di attuare una maggior distinzione tra i due campi, introducendo così le norme UNI EN 15038 e UNI 10574. Quella che riguarda l'ambito che mi è più a cuore (naturalmente non l'interpretariato) è la prima. A tal proposito cito direttamente dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) i punti chiavi:

I requisiti stabiliti dalla norma UNI EN 15038:2006 riguardano le risorse umane e tecniche, la gestione della qualità e del progetto, il contesto contrattuale e le procedure del servizio.
Tra le condizioni basilari richieste al fornitore di servizi di traduzione sono poste in rilievo le competenze professionali dei traduttori e dei revisori. Competenze che vanno, naturalmente, dalla capacità comprovata di traduzione alla competenza linguistica e testuale nella lingua di "partenza" e di "arrivo", contemplando la perizia nella ricerca, l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni e la competenza culturale e tecnica.
Tra i requisiti base che il fornitore deve garantire figura anche, oltre alla disponibilità di risorse tecniche, la disponibilità di un sistema di gestione per la qualità documentato, che comprenda una dichiarazione degli obiettivi del sistema di gestione della qualità, un'attività di sorveglianza della qualità dei servizi di traduzione forniti e l'attività di gestione di tutte le informazioni e i materiali ricevuti dal cliente.

UNI EN 15038

Veniamo alle procedure da seguire nei servizi di traduzione, su cui la norma si focalizza. Innanzitutto il TSP "deve disporre di procedure documentate per la gestione dei progetti di traduzione" che devono includere, tra l'altro, la sorveglianza e la supervisione dell'attività di preparazione (che deve trattare gli aspetti amministrativi, tecnici e linguistici appropriati ai requisiti specifici di ogni progetto di traduzione), l'assegnazione di traduttori e revisori al progetto e la garanzia di mantenimento dei contatti con tutte le parti coinvolte nel processo, cliente incluso.
Proprio riguardo al processo di traduzione, la norma specifica il lavoro fondamentale del traduttore, che "deve trasferire nella lingua di arrivo il significato espresso nella lingua di partenza per produrre un testo in conformità alle regole del sistema linguistico della lingua di arrivo e che soddisfi le istruzioni ricevute all'assegnazione del progetto", il tutto tenendo conto sia dell'appropriato uso terminologico, grammaticale, stilistico sia delle convenzioni locali e, non ultimo, del gruppo di arrivo e lo scopo della traduzione.
La norma è completata da cinque appendici riguardanti: i dettagli della registrazione del progetto, l'attività di pre-traduzione tecnica, l'analisi del testo di partenza, una guida di stile e un elenco di servizi a valore aggiunto. - Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI), "Traduzione e interpretariato, ora le norme sono due"

Gli spunti che si possono trarre da un testo simile sono davvero svariati, ma i più importanti li ho appositamente evidenziati per farli subito risaltare. Questi mettono in evidenza:

  • l'esperienza e la capacità di traduttori e revisori, i veri protagonisti del lavoro
  • una gestione del processo di qualità, con tanto di documentazione
  • le procedure di gestione dell'intero processo lavorativo
  • il significato intrinseco di una traduzione
La natura variegata di questi punti fa pensare che in realtà questa norma cerchi di definire sin troppi aspetti, spaziando dal concetto di "traduzione" sino a definirne alcuni passaggi chiave attraverso i controlli e la documentazione. In realtà copre abbastanza a sufficienza (per quanto sia possibile fare, naturalmente, attraverso un testo unico) quello che dovrebbe essere l'approccio a questo lavoro.
L'esperienza delle persone coinvolte è indispensabile, così come un processo di controllo che sia atto a epurare il prodotto finale da sbavature, incongruenze e incomprensioni. La documentazione (che personalmente non vedo per forza sotto forma di fogli scritti a mano o al computer, quanto come realizzazione di attenzione ai particolari da parte di chi è coinvolto attivamente nel lavoro) è inoltre un ulteriore passo atto a dare una forma a tutte le fasi principali, di modo da poter ripercorrere a ritroso un processo e magari scoprirne eventuali falle da correggere.
A fianco di questi concetti, come dicevo sopra, la norma cerca anche di attribuire un significato al processo di traduzione, e lo fa in maniera concisa: l'aspetto importante è trasferire il "significato" di un testo da una lingua a un'altra. Questo principio, sebbene lo trovi corretto, mi sento di dire che in realtà è parzialmente incompleto: non è infatti solo il significato che va trasportato, ma anche l'anima di un testo... i toni, i modi. Se all'interno di un gioco c'è un personaggio che esprime un pensiero con fare arrogante, la traduzione non deve limitarsi a riscrivere il significato in un'altra lingua, ma ne deve trasporre persino l'arroganza, il modo di fare. Non è certo un processo sempre facile, ma questo dovrebbe essere il vero compito del traduttore.
Per il momento mi fermo qui, riservandomi di tornare sulla questione in altri tempi.

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martedì 24 luglio 2007

The Fall update #3

E' tempo di un nuovo aggiornamento sulla traduzione di The Fall: Last Days of Gaia. Dopo varie settimane di lavoro, infatti, il file di testo contenente i dialoghi della seconda zona è in procinto di essere completato. A tal proposito ricordo che i dialoghi sono suddivisi in 26 file, di cui 10 davvero molto corposi mentre gli altri sono di minor natura.
Contemporaneamente, il file principale (ovvero quello da cui sono partito e che contiene un po' tutto quello che esula dai dialoghi della storia) è sempre più in vista del suo traguardo, con ancora circa 2.500 righe da tradurre, su un totale iniziale di quasi 10.000!
E' invece ferma la parte riguardante la sottotitolazione dei due filmati (quello introduttivo e quello conclusivo) sui quali mi riprometto di mettere mano più avanti, quando potrò dire che essere giunto a una maggior percentuale di avanzamento.
Giusto per non chiudere così questo nuovo update, vi lascio con la trascrizione dei testi della canzone dei Darkseed (gruppo metal tedesco) che fa da introduzione al gioco... un'introduzione che la prima volta che l'ho sentita mi ha lasciato un po' basito, salvo poi dovermi ricredere dopo averne letto il testo.

Darkseed

>> THE FALL

Gruppo: Darkseed
Album: Ultimate Darkness


It's the fall
You are damned to live your life in wastelands
It's the fall
In a world where weak ones are left alone

> Fall, fall, it's your fall, forever
> Last days of Gaia
> Fall, fall, never end, it's your fall
> The future lies in your hands

Dreams, all your dreams
All your dreams are buried in mounts of sand
Breathe, breathe the dust
Breathe the lifeless dust of nature's revenge
Now you see all damage we have done
You lost all you had and will lose even more... even more

> Fall, fall, it's your fall, forever
> Last days of Gaia
> Fall, fall, never end, it's your fall
> The future lies in your hands
> Fall, fall, it's your fall, forever
> Your adventure's just begun, little hero
> Win the game or... forever fall

Feel, do you feel
Do you feel the corruption haunting you
Live, will you live
Will you live the perversion like others do
Now you see all damage we have done
You lost all you had and will lose even more... even more

> Fall, fall, it's your fall, forever
> Last days of Gaia
> Fall, fall, never end, it's your fall
> The future lies in your hands
> Fall, fall, it's your fall, forever
> Your adventure's just begun, little hero
> Win the game or... forever fall

I believe, I'll believe in you
You will find your way
Even if you walk alone
You will fight... or will you...

> Fall, fall, it's your fall, forever
> Last days of Gaia
> Fall, fall, never end, it's your fall
> The future lies in your hands
> Fall, fall, it's your fall, forever
> Your adventure's just begun, little hero
> Win the game or... forever fall

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domenica 15 luglio 2007

Trailer

Alcuni giochi del Game Italian Translation hanno anche goduto, oltre che della traduzione, di un filmato ("trailer", nella terminologia tipicamente cinematografica) tratto dal gioco localizzato nella nostra lingua, a dimostrazione del nostro lavoro.
Non so perché, ma solo oggi ho pensato di caricare alcuni di questi filmati anche sul prestigioso motore di ricerca YouTube. Approfitto quindi di questa occasione per riproporre quelle sequenze filmate anche sul mio blog, in attesa di pubblicare i link anche sul sito del nostro gruppo. Buona visione!

Chaser


Emperor: Battle for Dune


Shogun: Total War


Delta Force: Black Hawk Down

venerdì 13 luglio 2007

Forza comunicativa

Il potere comunicativo dei videogiochi non finisce mai di stupirmi. In qualità di media, questo mezzo ha una capacità di coinvolgimento che ogni tanto riesce davvero a superare quella dei film, ma anche e soprattutto quella dei libri. Questo è quanto mi sta accadendo ora...
Da tempo immemore seguivo le sorti di S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl, gioco che vantava caratteristiche mai viste che avrebbero dovuto riscrivere un genere di videogiochi. Come ormai sanno tutti, le lunghe vicende che hanno visto questo titolo come protagonista non ne hanno fatto quel capolavoro unico e irripetibile che avrebbe dovuto essere, e questo (unito ai problemi tecnici che vanta) in un certo senso mi ha tenuto lontano da esso per un po'. Poi, la svolta. Vedo il gioco da un amico e mi piace: da spettatore, non vedo il gameplay, ignoro le azioni intraprese, non mi concentro sul giocatore, ma sul gioco... anzi, sull'atmosfera. Inconsapevolmente raggiungo il vero traguardo.

S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl

La storia di Chernobyl è qualcosa di incredibile da leggere, terrificante e quasi irrealistica, ma anche una storia che si dovrebbe conoscere, senza mezzi termini.
Pochi giorni dopo, acquisto una copia del gioco, e magicamente rimango deluso. Il risultato del primo impatto è riassunto in questo intervento sul forum di Multiplayer.it:

[...] L'atmosfera di questo gioco è davvero bella, infatti, ma tutto il resto non mi convince affatto. E' vero che ho iniziato da poco, ma sono vari i difetti che sto riscontrando: le missioni mi sembrano poco variegate, con il solito vai in un punto, uccidi qualcuno e semmai raccogli qualcosa, i nemici che spawnano dopo cinque minuti che li hai fatti fuori (ieri sono passato in un area vicino alla discarica, ne ho fatti fuori un po', e poi vado avanti... tempo 5 minuti torno lì e ritrovo di nuovo un mucchio di gente pronta a spararmi), una storia che per il momento è un continuo rimbalzare da una parte all'altra alla ricerca di un tizio (senza alcun vero spunto interessante, introduzione a parte) e personaggi non giocanti che offrono pochissime opportunità di dialogo. [...] Insomma, di buono vedo appunto l'atmosfera, la grafica (carina e non così pesante sul mio PC, primo caricamento a parte, che è lento lento) e i controlli del personaggio. Vedo invece male tutto il resto, dal gameplay all'interattività con ambiente e personaggi. [...]

Dopo essere rimasto tanto affascinato dall'atmosfera, mi sono dovuto scontrare con la realtà di un titolo a metà tra la genialità e la fretta di realizzazione. Quello che però non mi era chiaro, e ora lo so, era cosa cercavo da questo gioco: mi sono buttato con troppa fretta, senza indagare su nulla, senza interessarmi su nulla, alla disperata ricerca di un gameplay che sapesse tenermi strettamente legato al gioco. In mancanza di quello, la delusione.
Il punto è che la mia ricerca era sbagliata e partiva da un punto sbagliato... per quanto riuscissi a percepirli, l'atmosfera e il background mi sfuggivano continuamente. La genialità di questo gioco non risiede nella struttura di missioni, nel (mancato) free-roaming o in una caratteristica qualunque (il "come"), ma proprio nel luogo (il "dove") e nel tempo (il "quando").
Le vicende dell'esplosione del quarto reattore di Chernobyl nel 1986 (ampiamente trattato su Wikipedia) mi ha infatti sempre profondamente colpito, così come mi hanno colpito le figure e i simboli che hanno sempre circondato questa vicenda... figure perlopiù composte da foto raffiguranti una sciagura umana unica nel suo genere: la desolazione della città fantasma di Pripyat, il silenzio della terra dei lupi sul confine bielorusso, il mito (terribilmente reale) della foresta rossa, foto di maschere antigas abbandonate in giro in mezzo a rifiuti di una civiltà scappata di tutta fretta, il sacrificio dei "liquidatori" e molte altre cose ancora. Sono immagini che si pensa possano solo appartenere a film di fantascienza, ma non è così.

S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl

E' in questo scenario che S.T.A.L.K.E.R. è poi riuscito a mostrarmi tutta la sua potenza comunicativa, riuscendo a riportarmi alla mente tutto quanto con una forza quasi unica, prorompente. I giochi stanno davvero mutando: da semplice forma di intrattenimento a vero e proprio mezzo di comunicazione. Non tutti ci riescono, ma qualcuno sì.
Ora non è più il solo gameplay che mi interessa, ora ho capito cosa cercare da questo "gioco" e perché valga davvero la pena spenderci un po' di tempo sopra. Non penso lo abbandonerò facilmente, pur con tutti i difetti che si porta dietro nel mero aspetto ludico.

sabato 7 luglio 2007

The Fall update #2

E' tempo di aggiornare il mio caro e sempiterno blog. Dopo che la traduzione di The Fall: Last Days of Gaia si è avviata con successo, e dopo che sono stati superati i problemi tecnici di cui ho parlato nella prima nota di questi "update", sono stati vari i punti che si sono raggiunti e di cui vale la pena parlare.
Innanzitutto, la traduzione di tutte quelle scritte facenti parte dei menu, delle abilità, dei suggerimenti, degli oggetti e più in generale di tutto quello che riguarda il personaggio e le azioni che può intraprendere, è stata conclusa oltre una settimana fa, lasciando pieno spazio a quella che sicuramente è la parte più corposa di tutto il gioco (a dimostrazione che ci si ritrova davvero davanti a un RPG): i dialoghi.
Quest'ultimi sono suddivisi in varie parti: 10 principali, 6 secondarie, 10 di supporto e 1 di dialoghi generici. In tutto sono 26 parti da tradurre. Tutte queste danno un totale di parole difficile da stimare con esattezza, ma che si aggira tra le 120.000 e le 160.000! Non si tratta proprio di poca roba, insomma.
Il problema non è il desiderio di continuare, che invece mi spinge giorno dopo giorno a proseguire sulla mia strada, quanto i tempi di realizzazione di tutto ciò, visto che me ne sto occupando da solo. Qui comunque ci sono dettagli su cui non voglio annoiare il mio blog prima del tempo... senza contare che alcune cose è meglio che restino ancora nell'oblio dove sono, e quindi al momento sorvolo.
Ad ogni modo, alla situazione attuale si devono sommare la traduzione del filmato iniziale del gioco (che sottotitolerò in un secondo momento) e quella di alcuni testi introduttivi tratti dal gioco e dal manuale, che riporto qui sotto.
Insomma, si lavora alacremente, anche se il traguardo finale è ancora davvero lontanissimo a vedersi.

>> STORIA

Cosa è accaduto sinora...

Nell'anno 2062, l'umanità iniziò a perdere il controllo delle linee di demarcazione tra la vita e la tecnologia. Il rapido sviluppo scientifico e le interferenze nella ricerca diventarono fenomeni comuni che non provocavano più critiche sulla moralità e sull'etica dell'umanità. I primi cloni umani raggiunsero l'età adulta mentre le modificazioni genetiche sconfissero la maggior parte dei cancri. Nuovi traguardi scentifici, come la prossima colonizzazione di Marte, furono visti senza stupore. La razza umana crebbe con tranquillità, nella sua corsa evolutiva. Nessuno avrebbe mai immaginato che questo viaggio in un nuovo mondo avrebbe preannunciato la caduta di quello vecchio.

The Fall: Last Days of Gaia

21 gennaio 2062: La NASA rivelò i suoi piani per colonizzare Marte annunciando la costruzione di sei Terraformer. Lo scopo di queste macchine colossali era di rendere il pianeta rosso abitabile pompando rapidamente CO2 nella sua atmosfera. Ciò che la NASA non realizzò fu che il fato del progetto era destinato a fallire sin dall'inizio e che l'ambizione di portare la vita su Marte era una spada di Damocle sulla testa dei più brillanti ricercatori che si trovavano dietro a questa tecnologia avanzata.

2 ottobre 2062: Undici giorni prima del lancio di Armstrong 1, che doveva trasportare i sei Terraformer su Marte, una notizia scioccante risuonò per tutti i notiziari: alcuni membri di un culto estremista avevano preso il controllo delle macchine. Essi riuscirono a tenere sotto controllo l'intero sistema di sicurezza della NASA con minaccie di cyber-terrorismo e con armi di distruzione di massa, avendo di fatto alla loro mercè tutto quanto il mondo. I diplomatici trattennero il respirto quando i fanatici minacciarono di attivare i Terraformer qui, sulla Terra...

Se ce ne fosse stata la possibilità, certamente le loro richieste politiche sarebbero state soddisfatte. Ma, per qualche ragione inspiegabile, i Terraformer iniziarono a pompare una grande quantità di CO2 nell'atmosfera mentre le trattative erano in corso. Forse si trattò semplicemente di un problema tecnico, forse i capi della setta decisero che si stesse parlando troppo senza giungere ad alcuna conclusione. Davanti a ciò che la civiltà avrebbe dovuto affrontare, il motivo era comunque diventato del tutto secondario. Immediatamente dopo la catastrofe, i terroristi furono uccisi e i Terraformer ripristinati, anche se ormai talmente tanto CO2 era riuscito a penetrare nell'atmosfera che la Terra avrebbe avuto bisogno di secoli per riprendersi. Gli esperti inizialmente stimarono che la temperatura globale sarebbe salita di quattro gradi centigradi. Ma quel numero era destinato a salire a 10.5 gradi.

The Fall: Last Days of Gaia

Uragani di inimmaginabile potenza spazzarono via le città più grandi, e l'innanzamento delle acque causato dallo scioglimento dei poli inghiottì interi continenti. Nuovi tipi di malattie coprirono la Terra come un mantello oscuro. I sopravvissuti si scoprirono a combattere l'uno contro l'altro per il possesso delle ultime scorte d'acqua incontaminata.

Oggi, 21 anni dopo, l'umanità vive nell'era delle tempeste aride. Madre natura sta ancora vendicandosi di quanto accaduto, e sferza la terra secca con venti cocenti. L'ecosistema è stato travolto e le fonti incontaminate di cibo e acqua sono scarse. Il solo elemento presente in abbondanza è la sabbia. La gente è condannata a vivere in territori aridi continuamente circondata da paura e morte. Molti direbbero che è inutile credere ancora in un futuro migliore, e che la prosperità di un tempo è stata sepolta sotto montagne di fango svariate decadi fa. Ma notizie della nascita di un nuovo governo e della nomina di un nuovo Presidente nel sudovest degli Stati Uniti sembra aver riportato la speranza all'orizzonte...

The Fall: Last Days of Gaia

Cosa è accaduto a te...

Da bambino sei stato testimone della catastrofe del 2062. Le tue memorie di tempi felici sono molto deboli. La tua famiglia fu tra quelle che sopravvissero e che furono in grado di costruirsi una nuova vita dopo il cataclisma, ma recentemente anche questa fragile buona sorte si è trasformata in miseria. Mentre eri in viaggio nelle terre desolate, ona delle bande locali ha attaccato il tuo villaggio. Al tuo ritorno non hai trovato altro che polvere, detriti... e morte. Per bruciare i cadaveri, incluso quello di tua madre, ci sono voluti quattro lunghi giorni. Tuo padre e tua sorella Anie sono scomparsi. Non sai nemmeno se sono ancora vivi.

Da quel giorno un solo pensiero ha occupato la tua mente: la vendetta! Non sai come trovare quei selvaggi che hanno distrutto la tua famiglia, ma anche se ci riuscissi non saresti in grado di ucciderli; ugualmente non hai alcun dubbio sul fatto che i tuoi amici e la tua famiglia dovranno essere vendicati. Però non sarà facile finché sarai solo e le bande domineranno l'area.

Recentemente avevi sentito alcune storie su un nuovo governo che si è insediato nel sudovest. Si dice anche che qualcuno sia stato proclamato Presidente e che stia cercando di riunire un esercito di mercenari per stabilire e mantenere l'ordine sulla regione. Immediatamente il destino pare esserti favorevole. Come membro del gruppo di mercenari del nuovo governo, puoi combattere le bande locali e forse trovare gli assassini che hanno assalito la tua famiglia.

Il pensiero della vendetta guida le tue azioni, e così accade che una mattina tu ti ritrova innanzi ai cancelli del nuovo governo...

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